Vlahović sulla Fiorentina, sul messaggio di Ibra in serbo, su cosa ha parlato con Ronaldo...
Attualmente, il calciatore più popolare del calcio italiano ci ha ospitati alla Fiorentina, dove ha dato un'intervista esclusiva per il nostro portale.
Se continua a questo ritmo, è solo una questione di tempo quando Dusan Vlahovic diventerà il miglior calciatore del mondo - e la prova che sta andando nella direzione giusta è sicuramente l’anno 2021, che in tutti i sensi è segnato dall'attaccante serbo.
Sia il suo inizio e la stagione precedente in cui ha segnato 21 gol per la Fiorentina, così anche la stagione attuale in cui Vlahović, con 10 gol in 13 partite, sta attualmente dividendo il primo posto nella lista dei cannonieri della Serie A.
Il famoso Henry Ford una volta disse che "durante la notte diventa famoso solo colui che ha lavorato per giorni senza stancarsi", quindi quest'anno Vlahović ha finalmente "fatto pagare" sia per il talento che per i sacrifici e il lavoro citato che, come dicono i suoi compagni di squadra, lo distingue dalla maggior parte dei calciatori.
Quel lampo di Dušan è stato accennato a fine dicembre 2020, quando ha segnato tre gol in sei giorni (tra l'altro anche contro la Juventus), e ha proseguito con altri 17 fino alla fine della stagione precedente. Con questi 10 finora segnati, Vlahović è il secondo calciatore del campionato in termini di numero dei gol in un anno solare - ha lasciato dietro di sé Erling Halland, Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Killian Embape, mentre davanti c'è solo Robert Lewandowski con 39 gol.
Vlahović ha segnato gli ultimi due gol sabato sera contro il Milan e, con un'assistenza, è stato il principale "colpevole" del trionfo dei Viola contro il leader del campionato. Due giorni dopo, con il necessario permesso faticosamente ottenuto dalla squadra, Vlahović ha dato l'intervista esclusiva per Telegraf.rs e ha ospitato a Firenze il nostro staff, insieme ad altri compagni di squadra serbi.
Vlahović ha parlato per il nostro portale della partita contro il Milan e del grande successo della Nazionale, di come il CT Dragan Stojković Piksi li ha fatti rilassare prima della partita contro il Portogallo, ci ha rivelato i dettagli della conversazione con Cristiano Ronaldo dopo la partita, usando anche le parole selezionate per Zlatan Ibrahimović, contro cui sabato è uscito vincitore.
- La partita contro il Milan è stata una partita da sogno, ma come in ogni attività, anche nella nostra, tutto ciò che è ormai successo, viene già dimenticato e la cosa più importante è ciò che deve ancora avvenire. Il giorno dopo la partita c'era euforia, ma abbiamo iniziato subito a prepararci per la prossima partita contro l'Empoli. - ha iniziato Vlahović, che il giorno dopo, ovviamente, ha occupato lo spazio in tutti i media del mondo:
- Cerco di non seguire i media così tanto, ma sempre in qualche modo mi giungono le notizie. O me le mandano i miei amici o mi saltano fuori sui social media. Sicuramente sì che fa piacere, ed è sicuramente uno stimolo per ulteriore lavoro e ulteriori progressi. Penso di dover continuare ad allenarmi ancora più fortemente, con maggior desiderio e volontà e spero di proseguire così.
Zlatan mi ha detto in serbo "non arrenderti, spacca ovunque" e mi ha scritto sulla maglietta un messaggio nella nostra lingua
Considerando che ha giocato contro l'idolo della sua infanzia, Zlatan Ibrahimović, non c'è da meravigliarsi se molti media hanno paragonato i due dopo la partita, affermando che Vlahović in qualche modo è il successore di Ibra.
- Ogni partita contro il Milan ha un significato speciale per me, dato che tutti conoscono tutte quelle storie su Ibrahimović, che è il mio idolo. Sabato ho segnato i primi gol contro il Milan, ho vinto contro il Milan per la prima volta da quando gioco a calcio ed è davvero un grande piacere. Vorrei congratularmi con tutta la squadra, lo staff e vorrei ringraziare tutti per il loro supporto. Spero che continuiamo così. Già sabato ci aspetta una partita molto importante, che è il derby toscano e che, ovviamente, tutti attendiamo con ansia e faremo del nostro meglio per vincere.
- Per quanto riguarda il confronto con Ibrahimović, non mi sento il suo successore e penso che ognuno debba fare in modo suo. Sicuramente mi fanno piacere quelle storie "Ibrahimović-Vlahović", lui è un grande campione, uno dei migliori attaccanti che abbia mai giocato a calcio e per tutto ciò che ha fatto per il calcio, semplicemente, si dovrebbe fare ancora molta strada per avvicinarsi al suo livello. Il solo fatto che lui giochi ancora al livello più alto, è ciò che lo descrive bene, nonché la sua fame per successo e il suo carattere. Lui è un ottimo esempio per tutto ciò che sta facendo e con quale energia lo sta facendo. Io cerco di fare la mia strada, di lavorare il più possibile su sé stesso, di migliorarmi e alla fine, di ottenere i migliori risultati possibili e spero di avvicinarmene forse in futuro.
Alla domanda se avesse avuto l'opportunità di parlare con Ibrahimović dopo la partita, Vlahović ha detto:
- Abbiamo parlato la scorsa stagione quando ci hanno sconfitti qui da noi (a Firenze N.d.A.) 3:2. Sono andato negli spogliatoi del Milan, abbiamo scambiato qualche parola, mi ha dato la sua maglietta e abbiamo fatto delle foto. Dopo mi ha detto in serbo: "Non arrenderti, spacca ovunque" e mi ha anche scritto nella nostra lingua il messaggio sulla maglietta, che mi ha emozionato molto.
Durante ma anche dopo questa partita non abbiamo parlato. Loro hanno perso e non volevo andare da lui. Lo so com'è quando si perde, non è certamente bello e piacevole, conoscendo tanti giocatori del Milan, non volevo disturbare nessuno.
Faremo il nostro meglio affinché la Fiorentina giochi in Europa
Tutti quelli che conoscono bene Vlahović, lo sanno che fa molti sacrifici per migliorarsi e l'attaccante della Fiorentina ha ammesso che dopo l'allenamento rimane a lungo, perfino per due ore, a praticare i calci di punizione.
- Oggi il calcio è diventato uno sport in cui se non lavori su sé stesso, è molto difficile mantenerti ad un certo livello ed è molto difficile riuscirci Secondo me il lavoro è la cosa più importante nel calcio. Anche il riposo. Ma lavorando su sé stessi, perfezionandosi ogni giorno, non solo allenandosi ma anche guardando le partite, gli avversari, ci sono tanti modi se uno vuole migliorarsi. Sì, rimango dopo ogni allenamento non solo per i calci di punizione, rimango a lavorare su tutto quello che posso e penso che questa sia una delle premesse per il successo. Quindi, continuerò così, cercherò di raggiungere il livello più alto e, ovviamente, la cosa più importante, quando verrà raggiungo il livello più alto, è quella di rimanerci - ha detto Vlahović, che crede che la sua squadra possa raggiungere l'Europa in questa stagione:
- Tutti noi lavoriamo e vogliamo andare in Europa, dato che la Fiorentina non gioca in Europa da molti anni e penso che per la Fiorentina sarebbe un gran successo. Penso che questo gruppo di giocatori e questo staff se lo meritino e faremo del nostro meglio per raggiungere alcuni degli obiettivi che ci siamo posti.
"Non vorrei che fossimo eliminati nella prima fase nei Mondiali, ma vorrei che facessimo qualcosa di grande per la Serbia"
Vlahović ora può dedicarsi completamente alla Fiorentina e alla voglia di aiutare la squadra per raggiungere l'Europa, perché ha certamente aiutato la Serbia per raggiungere il Qatar nelle precedenti qualificazioni ai Mondiali. Il coronamento di tutto quello si è visto a Lisbona, dove pochi giorni fa le Aquile hanno sconfitto il Portogallo (2:1).
- È stato davvero incredibile. Le mie impressioni non sono ancora del tutto calate, ma è una sensazione davvero incredibile andare a una grande competizione, sconfiggere il Portogallo a casa loro, ad una partita che ha significato la finale per tutti noi e raggiungere l'unico risultato che ci avrebbe portato ai Mondiali. Penso che abbiamo ottenuto un grande successo, ma ritengo che siamo solo all'inizio. Abbiamo passato pochissimo tempo giocando con questi giocatori e credo che col tempo tutto verrà a suo posto. Abbiamo un Mister di cui sappiamo tutti com'era da giocatore, ed ecco com'è da allenatore. Abbiamo un gruppo di giocatori che possiedono qualità seria, unità e ci tengono alla maglietta della Nazionale. Non vorrei andare in Qatar ed essere eliminato nella prima fase, ma vorremmo cercare di fare un buon risultato, che renderà felice la nazione.
Una battuta di Piksi nello spogliatoio a Lisbona ha fatto rilassare i giocatori
Vlahović ha rivelato nell'intervista per Telegraf come il CT Stojković ha motivato i giocatori prima della partita con i portoghesi.
- Posso solo dire che ci ha fatto ridere alla riunione prima della partita. Ci ha raccontato una barzelletta che ci ha fatto ridere tutti. Così abbiamo rotto un po' il ghiaccio e siamo andati alla partita un po' più rilassati e ancora più convinti che avremmo potuto vincere. Ci dice sempre che abbiamo una qualità seria, che possiamo giocare contro tutti e lui la pensa davvero così. Vuole giocare un calcio offensivo, vuole sconfiggere tutti, vuole tenere il pallone, e come posso dire, vuole che giochiamo con stile. Per Mister è importante, a prescindere dal risultato, che giochiamo bene dal primo all'ultimo minuto, ché meritiamo a fine partita gli applausi del pubblico. Spero che continueremo così. Credo che questa Nazionale con il Mister al posto del CT abbia l'opportunità di fare i risultati grandi e storici.
Non importa chi gioca, ma che la Serbia faccia il risultato
Non è stato facile a Vlahović all' "Estádio da Luz", perché, a differenza di alcune partite precedenti, è stato l'unico attaccante contro il Portogallo - senza l'aiuto di Aleksandar Mitrović, che è entrato solo nel seguito. Tuttavia, ciò non l’ha messo sotto pressione, anche se ha solo 21 anni.
- La decisione del CT era tale formazione e spettava ai giocatori che erano in campo ottenerne il massimo. Mitar è soprattutto un grande professionista, un ragazzo serio che non si arrende mai. È entrato in campo quando il CT ha valutato che fosse il migliore in relazione alle circostanze ed ecco, ha segnato un gol che ci ha portato in Qatar. Sicuramente per noi è molto importante averlo in campo. Tutto è andato alla perfezione. Dopotutto, non importa chi gioca, l'importante è quello che abbiamo ottenuto.
La partita per la Serbia non è iniziata alla grande, perché la squadra di casa è passata in vantaggio al secondo minuto. Tuttavia, il fatto è che le Aquile erano già pronte per vari scenari- ce l'ha confermato pure Vlahović.
- Ci stavamo preparando per questa partita da molto tempo. Il Mister ci stava convincendo che qualunque cosa sarebbe accaduta, saremmo dovuti rimanere calmi e che ce l’avremmo potuto fare, che avremmo potuto vincere qualunque cosa accadesse, senza perdere fiducia. Ci ha detto che abbiamo la nostra strada, che crede in noi, che abbiamo il nostro obiettivo e che alla fine tutto sarebbe stato come dovesse essere. Sicuramente, non è stato facile, c'è stato uno shock iniziale, ma ci siamo rialzati velocemente e abbiamo continuato a padroneggiare la partita. Alla fine Dio ci ha aiutati ma anche quella qualità che possediamo è venuta alla ribalta. - ha detto Vlahović, la cui felicità allora era senza fine:
- Lì non si sapeva chi e dove stava andando. Non sapevo se andare a sinistra o a destra, ero davvero euforico e solo il giorno dopo, quando mi sono svegliato, quando sono ritornato un po' in dietro con i pensieri, solo quando ho visto i messaggi che stavo scrivendo ai miei amici, solo allora ho capito che euforia c'era. Avete visto quello che il Mister ci ha detto, avete visto il filmato dello spogliatoio e penso che lui fosse molto felice. Penso che ce l'abbiamo meritato tutti insieme.
Vlahović ha anche confermato che, per rispetto verso la squadra di casa, è mancata la celebrazione in hotel.
- Non è continuata perché il Mister ci ha detto che dovevamo comportarci con dignità, essere dignitosi sia in vittoria che in sconfitta e che non dovevamo fare rumore. Loro ci hanno ospitati e l'hanno fatto in un modo molto bello e non sarebbe stato giusto fare rumore a loro.
Ronaldo mi ha detto che il suo gol a Belgrado sarebbe dovuto essere riconosciuto, ed io ho detto a lui che passeranno nei playoff
L'immagine che ha anche girato il mondo è stata la conversazione tra Vlahović e Ronaldo dopo la partita, e l'attaccante serbo ha rivelato al nostro portale cosa ha detto al portoghese.
- Mio padre mi diceva sempre di andare dopo ogni partita, non importa se l'ho persa o vinta, a salutare i giocatori avversari, di stringere la mano a tutti ed anche all'arbitro. Ed io lo faccio ancora oggi. Così sono andato da lui che in quel momento, si capisce, era molto nervoso e arrabbiato. Mi ha solo detto, come è più o meno noto, che quel gol a Belgrado sarebbe dovuto essere riconosciuto, che ciò probabilmente avrebbe ribaltato tutto e comunque era tutto. Gli ho augurato buona fortuna nei playoff e gli ho detto che passeranno perché hanno uno dei migliori giocatori del mondo.
Per fortuna, la Serbia non ha questi problemi con i playoff e ora tutti i pensieri delle Aquile sono diretti verso il Mondiale, in cui la Serbia incontrerà i rivali dal terzo cappello. Alla domanda quale gruppo vorrebbe, Vlahović ha detto:
- Penso che sia totalmente irrilevante. Siamo ai Mondiali e se vogliamo fare un risultato dobbiamo competere contro i migliori e vincere contro le grandi squadre. Per quanto mi riguarda, per me fa lo stesso. Non ne ho parlato con il CT, non pensiamo ancora così lontano. Noi sappiamo cosa c'è da fare, dobbiamo andare lì e fare del nostro meglio cercando di vincere più partite possibili.
Alla fine, Vlahović ha fatto riferimento anche alla sua routine calcistica fuori dal campo, oltre che all'attenzione del pubblico, dalla quale non può scappare.
- Noi abbiamo una routine di vita. Allenamenti, riposo e sonno. Per quanto riguarda il regime alimentare, sto seguendo un determinato regime, perché, come avevo detto, il calcio ha raggiunto un livello tale che ogni minimo dettaglio è importante. Quanto all'attenzione del pubblico, ho detto che non mi interessa, l’unico modo e l'unico luogo in cui va detta la verità è il campo e penso che il campo debba dirci tutto. Sono concentrato solo sul calcio, sugli allenamenti e sul progresso per essere in grado di aiutare la squadra il più possibile. Sia con i gol, sia con le assistenze o altre cose nel gioco. La cosa più importante è che noi vinciamo, e non mi interessa davvero tutto ciò che accade intorno a me. - ha detto Vlahović, che senza dubbio è attualmente la prima stella del calcio italiano.
(Zorica Radulović, Mario Marić)